Doccia all'aperto: in giardino o in cortile. Per un outdoor a prova di calura - Cose di Casa

2022-11-15 16:33:51 By : Z summer

Modello, materiali giusti e spazio adeguato sono gli ingredienti necessari per garantirsi un angolo di refrigerio in giardino o sul terrazzo: la doccia all'aperto è, infatti, desiderio di molti, da utilizzare nelle ore più calde per regalarsi un piacevole e rinfrescante getto d'acqua.

In questi mesi gli spazi domestici, in & out, sono diventati il nostro habitat di sicurezza, talvolta da ripensare per valorizzarne le potenzialità. Soprattutto in questa stagione terrazzi e giardini, per coloro che hanno il privilegio di disporne, rappresentano una grande risorsa: per viverli al meglio è fondamentale arredarli in modo funzionale ma anche esteticamente appealing, aggiungendo una serie di “plus” come la doccia. In produzione, infatti, ci sono modelli di facilissima installazione e a un costo, ovviamente per quelli basici (che svolgono egregiamente il loro compito), davvero contenuto, a partire da soli 35 euro.

La colonna doccia freestanding di Kos (www.zucchettikos.it), design Ludovica+Roberto Palomba, è in acciaio ed è dotata di miscelatore con joystick (cartuccia da 35 mm) e soffione anticalcare a pioggia di Ø 30 cm. Prezzo a partire da 2.833 euro.

In base a spazio e contesto, budget e frequenza d’uso si sceglierà tra le due tipologie:

COLONNE: possono essere fisse oppure movibili da spostare all’occorrenza. In entrambi i casi, a seconda del modello si collegano all’impianto idrico o sono alimentate da un semplice tubo dell’acqua esterno.

A PARETE: sistemi del tutto paragonabili a quelli per interni che, necessariamente, sono da integrare al circuito d’acqua della casa, scarico compreso.

In versione fissa – assicurata a terra – o mobile è comunque la soluzione più facile e immediata perché, dal punto di vista tecnico, richiede meno impegno

Molti di questi modelli sono dotati di serbatoio (collocato all’interno del corpo della doccia oppure alla base di questo) sempre nascosto. Equipaggiamento utileperché permette di disporre di una scorta d’acqua pronta a temperatura. La capacità del serbatoio dipende dalla tipologia delle colonne e in media varia da 15 a 75 litri.

È il giusto completamento della piscina in giardino, per una corretta igiene prima e dopo il tuffo, e in molti casi ne condivide l’impianto. La colonna doccia in acciaio inox da esterno/interno a pavimento di Cristina Rubinetterie (www.cristinarubinetterie.com) ha sia il rubinetto monoacqua sia il getto lavapiedi temporizzati, sistema di fissaggio e alimentazione a terra, e sistema di svuotamento acqua antigel. Misura Ø 6 cm e costa 2.417,40 euro + Iva.

A sinistra. In pvc tipo legno, la doccia fotovoltaica smontabile in due pezzi, art. 5142930 di Obi (www.obi-italia.it), ha un serbatoio da 20 litri. Costa 149,99 euro. A destra Il sistema doccia Milanoslim Outdoor di Fantini (www.fantini.it) ha il modulo base da 6 cm, con molte possibilità di avere funzioni diverse, grazie alla combinazione di 3 strisce. In acciaio inossidabile, lucido oppure spazzolato. Come in foto costa 8.427 euro.

Quali regolamenti e permessi? Non sono necessarie autorizzazioni se la doccia non è totalmente chiudibile o è schermata da una tenda e se è arretrata rispetto al filo esterno dell’edificio, come è consigliabile fare.

L’esecuzione è vincolata a un permesso se c’è invece creazione di un nuovo volume o alterazione del prospetto principale: la Concessione edilizia (e quindi un progetto e un direttore dei lavori) sarà fornita se nella zona dove è ubicato l’immobile è disponibile una volumetria residua sfruttabile; in alternativa si può chiedere un ampliamento volumetrico sfruttando il “Piano casa” che, in alcune Regioni, permette un’espansione in percentuale al volume dell’appartamento. In questo caso i costi di progettazione e gli oneri fanno lievitare i costi. Alcuni Comuni potrebbero richiedere anche il parere favorevole del condominio.

Tuttavia, poiché le norme tecniche si differenziano da Comune a Comune, è meglio verificarne la liceità presso il proprio ente competente. Un’eccezione va fatta per gli edifici vincolati (bene di pregio): in tal caso è necessaria l’autorizzazione da parte degli enti preposti (Ufficio Tutela Paesaggio del Comune).

In caso di realizzazione volumetrica o alterazione del prospetto in edificio multipiano condominiale è necessario darne comunicazione all’amministratore che la porrà all’attenzione dell’assemblea. In linea di massima il condominio non può porre un veto se l’intervento non causa problematiche agli altri condomini: la libertà del privato che realizza la propria doccia non deve però ledere quella degli altri, né creare problemi (con infiltrazioni o gocciolamenti). In assoluto “ciascun condomino, nel piano o porzione di piano di sua proprietà, non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni dell’edificio” e questo vale anche per l’estetica. In una casa singola, seppure non occorra il parere di terzi, rimane la condizione di preservare il “buon gusto e il civismo, oltre che la privacy”.

Quali vincoli tecnici? Gli spessori delle solette sono ridotti, quindi serve un piatto doccia da appoggio. E se non ci sono pareti alte utili (come su un lastrico solare) e non si vuole ricorrere a un collegamento con tubo esterno, il sistema di adduzione idrica va fatto a terra. In collaborazione con arch. Mauro Soddu – Studio Tramas, www.studiotramas.com

Piedi a terra. Resistenza, antiscivolosità ed estetica: è da questi presupposti che deve partire la selezione del pavimento per la sola doccia o per tutta l’area esterna della casa (se si tratta di giardino). Nel caso di balconi si aggiunge la regola di optare per formati piccoli e medi.

In alto, Pavimentazione Biscuit Outdoor by Patricia Urquiola per Listone Giordano (www.listonegiordano.com). Sotto, a sinistra, Doghe in gres porcellanato Treverkdear20 brown rettificato di Marazzi (www.marazzi.it). A destra, Pavimento effetto quarzite Serie Oppdal, colore Grus, di Terratinta (www.terratintagroup.com).

Anche alcuni tipi di colonne fisse possono essere collegati a un semplice tubo esterno dell’acqua, come quello dell’impianto di irrigazione, tramite un attacco posto alla base

Servono dei permessi? Se lo spazio è privato non ci sono particolari limitazioni dal punto di vista della fattibilità. Però è doveroso evitare volumi chiusi con coperture fisse, come detto, per i quali è necessaria la Concessione edilizia.

Il principale ostacolo è la fattibilità di collegamento dello scarico della doccia alla colonna montante della casa: poiché la doccia non può scaricare alle acque ollegata a un pluviale.Il collegamento richiede una pendenza almeno del 2% (ovvero 2 cm ogni metro). Anche l’adduzione idrica deve, ovviamente, giungere in qualche modo al soffione e/o al doccino. Se il primo punto idrico utile è distante e si rendono quindi necessarie opere murarie importanti, l’alternativa è quella di scegliere un modello di doccia che può essere collegato a un tubo esterno.

È più importante considerare un altro aspetto che è quello relativo al materiale: il consiglio è quello di orientarsi su metalli inossidabili per le rubinetterie e sui rivestimenti idrorepellenti per la zona circostante: è assolutamente da evitare non proteggere l’intonaco delle pareti a diretto contatto con l’acqua.  A differenza di quanto consigliato per il terrazzo, in giardino il piatto è solitamente, e senza alcun problema, a filo pavimento.

Come per i bagni indoor, le finiture e la rubinetteria possono incidere in buona percentuale sul costo totale. Una stima media potrebbe essere compresa tra i 500 e i 1.000 euro per le opere edili, con forniture standard. In una settimana i lavori possono essere conclusi.

In linea di massima le opere di manutenzione, se il lavoro è eseguito a regola d’arte, sono ridotte alla sola pulizia dello scarico. Molto utili a tal proposito sono gli scarichi estraibili che permettono di rimuovere completamente ogni eventuale residuo e di sanificare i componenti. Un altro consiglio è quello di prestare particolare attenzione all’isolamento del piatto doccia e delle pareti in fase esecutiva, e al corretto scorrimento dell’acqua: l’acqua stagnante è tra i principali problemi che si riscontrano negli interventi manutentivi.

In collaborazione con arch. Mauro Soddu Studio Tramas, www.studiotramas.com

A sinistra. A pioggia o a pioggia areato, il getto può essere ravvicinato o aperto nella doccia freestanding Bold di Cea (www.ceadesign.it), che ha portata di 12 l/min a 3 bar ed è in acciaio inossidabile Aisi 316L in 3 finiture. Misura 20 x 30 x H 216 cm. Prezzo su preventivo. Al centro. È in polietilene HD la doccia solare da 20 litri Happy One F120 di Arkema (www.arkema.it) montabile anche su proprio piatto e dotata di mixer lavapiedi. È alta 215 cm e costa 242 euro. A detra. Claber Malibù di Leroy Merlin (www.leroymerlin.it) è in alluminio su treppiede estensibile. Costa 34,50 euro.

Anche acqua calda. Molti modelli la possono erogare. Due i sistemi per produrla: tramite pannelli fotovoltaici applicati alla colonna oppure trasferendo a un serbatoio abbinato l’energia termica ricavata dal sole (in questo caso conta l’orientamento della doccia).

Una doccia in giardino è fonte di refrigerio in generale: ne beneficia la vegetazione e anche il microclima nelle immediate vicinanze. La colonna doccia Eva di Damast (www.damast.it) è tutta in acciaio inossidabile AISI 316L spazzolato, con soffione tondo da Ø 25 x 2 cm. Ha anche il doccino monogetto con flessibile antitorsione. Misura Ø 6,3 x H 227,3 cm. Prezzo 2.440 euro.

A suinistra, Unica-Outdoor Shower System di Vismaravetro (www.vismaravetro.it) in alluminio e vetro. Al centro, Tenda con apertura laterale Sicura Plus di KE (www.keoutdoordesign.com). A destra, R152 Pergosquare di BT Group (btgroup.it) a motore o, su richiesta, con comandi radio.

Una tipologia di doccia open da considerare quando è possibile utilizzare il muro esterno della casa oppure edificare ad hoc una spalletta o una semi cabina

Poco cambia rispetto alla rubinetteria di una doccia da interni, e talvolta non vi è alcuna differenza per quanto riguarda performance e dotazioni wellness. Variano invece i materiali, perché per resistere all’esterno questi modelli sono solitamente in acciaio inossidabile.

Questi modelli “stabili” richiedono la predisposizione idrica e l’intervento di personale esperto per effettuare i collegamenti. Petra di Agape (www.agapedesign.it) è un sistema doccia a parete composto da colonna, piatto e pedana in Cementoskin® (cemento colorato in pasta), con superficie naturale e vellutata disponibile in diverse colorazioni. Per completare è consigliato il miscelatore Square ARUB1029. Prezzo su preventivo.

Set doccia della collezione Stainless Steel di Fir (www.fir-italia.it), il programma doccia ShowersSteel in acciaio AISI 316L, dalle molteplici configurazioni. Nella foto: versione a parete con soffione e getto a cascata. Prezzo su preventivo.

Il set a parete Novo Inox di Guglielmi (www.guglielmi.com) è in acciaio inox con miscelatore monocomando, doccetta a 1 getto, supporto a parete con presa d’acqua e flessibile antitorsione di 1,5 metri. Prezzo 1.654 euro.

Se la doccia è priva di piatto e non è sul prato, lo scarico va realizzato a pavimento con pezzi idonei. Come la canalina con profili in acciaio che convogliano l’acqua verso il sifone, dove si trova un inserto a pettine che può essere rimosso e risciacquato.

Nella foto: CleanLine80 di Geberit (www.geberit.it) in finitura Champagne.

1. Quali accorgimenti nella posa? Per l’installazione in giardino, occorre accertarsi che ci sia la possibilità di avere uno scarico, altrimenti le docce dovranno essere necessariamente “brevissime” per non rischiare pozze d’acqua a pavimento e nemmeno di forzare il terreno ad assorbire acqua in eccesso. Creare uno scarico non è sempre semplice e dipende da ogni specifica situazione. In giardino, dunque, bisogna scavare, creare pendenza e portare i tubi dove c’è lo scarico. Se non c’è la predisposizione (un tombino o un pozzetto) il cantiere diventa più impegnativo ma non impossibile. Aggiungere una doccia in terrazzo, invece, potrebbe essere più immediato, perché solitamente questi sono già progettati con una specifica inclinazione e perché comunque si utilizza di solito il piatto da appoggio.

2. Quali sono i vincoli impiantistici? Se la doccia è un modello fisso e non viene rimosso nei mesi invernali, bisogna prevedere la possibilità di chiudere o scollegare l’acqua a monte, perché durante il freddo le tubature devono essere vuote.

3. Per il piatto quali sono i consigli? Nel caso in cui si voglia, o si debba per forza, inserire un piatto doccia, sarà necessario prevedere tubazioni murate (incassate a pavimento) e uno scarico, a cui sarà collegata la piletta del piatto. Come materiali, sarà sufficiente che siano resistenti alle intemperie, quindi simili a quelli scelti per le pavimentazioni per esterni: antisdrucciolo e durevoli. Fra le opzioni consigliate in giardino, le soluzioni filo pavimento, perfettamente integrate con la pavimentazione esistente.

4. Quali sono i costi? È tutto relativo, perché dipende dall’intervento: si può passare dal semplice collegamento al rubinetto del giardino con una doccia senza scarico, fino agli impianti più onerosi. Generalmente, inserire un punto acqua (con scarico a una distanza di massimo 3/4 metri) è di 250 euro + Iva. Poi va aggiunto il costo del soffione e dell’eventuale piatto doccia. (In collaborazione con Alessandro D’acci di Termoidraulica D’Acci, Gaggiano (Milano).

Particolari attenzioni vanno poste alla parete di appoggio della doccia perché deve resistere al contatto diretto con l’acqua. Ecco perché occorre impermeabilizzare e poi rifinire con  materiali adatti

Sopra, superficie decorativa di WallPepper®/Group (www.wallpepper.it), anche per esterno e resistente all’acqua. Sotto a sinistra, rivestimento in pietra ricostruita Borgo Blond di Iperceramica (www.iperceramica.it). A destra, membrana liquida  impermeabilizzante di Mapei (www.mapei.com).

Tratto da Cose di Casa cartaceo di agosto 2020