Renault Scénic Vision: molto più di un prototipo - alVolante.it

2022-11-15 16:52:19 By : Ms. Anna Lee

ADDIO MONOVOLUME - Era il 1991 quando venne presentato il prototipo della prima Renault Scénic, caratterizzato dalle forme tondeggianti e da un rivoluzionario abitacolo incentrato sulla convivialità e sul piacere di viaggiare: c’erano cinque poltrone singole (quella anteriore destra ruotabile di 180 gradi per orientarla verso gli altri passeggeri) e ampie superfici vetrate. Nel 1996 la Mégane Scénic ha tradotto in realtà questi concetti, diventati il leitmotiv delle quattro generazioni di Scénic che si sono succedute (dal 1999 questo modello si è “slegato”, almeno nel nome, dalla Mégane) fino a oggi con successo. In questo senso, la quinta serie che debutterà nel 2024 rappresenta una rivoluzione: addio alle forme da monovolume per avvicinare il concetto di crossover, pur se i tecnici garantiscono che al centro del progetto c’è sempre il piacere del viaggio. Nell’attesa di verificarlo, abbiamo potuto vedere da vicino il prototipo Renault Scénic Vision (guarda il video in fondo a questo articolo), che prefigura molto da vicino lo stile del modello di serie.

LINEE TESE - Le forme della Renault Scénic Vision sono tese, con fiancate muscolose (la carrozzeria è larga ben 190 cm) e grandi ruote spinte agli angoli della carrozzeria per ottimizzare l’abitabilità: a Parigi non si sono dimenticati lo spirito di quest’auto da famiglia. Il tetto è a 159 cm da terra, mentre la linea inferiore dei finestrini è alta; nel complesso, si ha la sensazione di un’auto ben piantata a terra. A colpo d’occhio questo prototipo sembra più corto dei sui 449 cm: sarà anche per il colore nero (come vedremo è legato a un’innovativa idea di ecosostenibilità), interrotto però da originali luci a led che fanno da firma luminosa nel frontale e nella zona posteriore dell’auto. In particolare, quelle agli angoli dei paraurti anteriore sono ispirate alle linee che formano la losanga simbolo della casa francese. 

SOLO ELETTRICA - La base su cui nascerà la quinta generazione della Renault Scénic è la CMF-EV, che ha debuttato sulla Mégane E-Tech (leggi qui il primo contatto). Sarà quindi solo elettrica, con sottili batterie agli ioni di litio collocate sotto il pavimento: del resto, l’obiettivo della casa francese è di avere solo modelli a corrente in Europa nel 2030. Target che si estenderà nel 2040 agli altri modelli del gruppo in Europa (e nel 2050 nel resto del mondo). La batteria nel pianale distingue anche il prototipo Renault Scénic Vision, la cui meccanica innovativa è destinata a debuttare (non necessariamente sulla Scénic) nel 2030: la “pila” da 40 kWh si ricarica dalla presa (in corrente continua fino a 130 kW o in alternata fino a 22 kW) ma anche sfruttando le celle a combustibile poste sotto i sedili posteriori, che trasformano in corrente i 2,5 kg di idrogeno collocati (a una pressione di 350 bar) in un serbatoio sotto il cofano anteriore. La Renault chiama ha battezzato questa tecnologia H2 Tech, richiamando il simbolo di un gas potenzialmente molto “amico” dell’ambiente: le emissioni complessive dipendono da come si produce l’idrogeno, ma di certo dallo scarico dell’auto esce solo innocuo vapore acqueo. L’autonomia ottenibile è di circa 500 km, 250 con la ricarica e altrettanti con il gas; il motore elettrico della Renault Scénic Vision è posteriore e può sviluppare fino a 218 cavalli. Fra i pregi dell’idrogeno c’è la rapidità nei rifornimenti, ma servirebbe una rete di distributori capillare: per ora in Italia ce n’è solo uno (in Francia sono una quarantina). Con questa tecnologia “mista” si possono anche usare batterie più piccole, e quindi più leggere e con un minor fabbisogno di materiali durante la produzione, a beneficio dell’ambiente. 

INTERNI RIVOLUZIONARI - Come si può immaginare già al primo colpo d’occhio, il futuribile abitacolo della Renault Scénic Vision non è quello che vedremo nel modello di serie. Tuttavia alcuni elementi si ritroveranno su altre vetture prodotte a partire dal 2028. Parliamo, per esempio, dei piccoli schermi a sfioramento orientabili nella plancia e nei pannelli delle porte, ciascuno personalizzabile per interagire su diverse aree tematiche: dall’infotaiment alle luci d’ambiente, fino ai parametri vitali del guidatore, di cui il volante monitora pressione sanguigna e pulsazioni cardiache. Destinati alla produzione di serie anche l’impianto audio con altoparlanti integrati nei poggiatesta di guidatore e passeggeri (ognuno potrà creare la propria “bolla” sonora, ascoltando la musica preferita) e i due monitor alla base dei montanti del parabrezza: sono raccordati col largo schermo che sovrasta la plancia e possono mostrare sia le immagini riprese dalle telecamere che rimpiazzano i retrovisori sia quelle della zona frontale, per rimediare all’angolo cieco nelle svolte o per evidenziare ciò che in manovra è coperto dal cofano dell’auto. Pare più lontana nel tempo l’adozione di soluzioni come le porte con apertura ad armadio o le sottili poltrone singole con airbag a “bozzolo” (cocoon per dirla in inglese), che avvolgono il guidatore e ciascuno dei passeggeri in caso di incidente.

NEL SEGNO DELL’ECOSOSTENIBILITÀ - Proprio le poltrone portano all’estremo gli obiettivi di ecosostenibilità che segneranno le future scelte della Renault. Nel caso della Renault Scénic Vision sono completamente bianche, perché la colorazione dei tessuti è un processo di lavorazione inquinante. Ma, soprattutto, utilizzano solo due tipi di materiali, per una completa riciclabilità: l’alluminio per la struttura e un poliestere di riciclo per le schiume delle imbottiture e i tessuti dei rivestimenti. Derivante dal riciclo anche l’originale pavimento privo di moquette e realizzato con plastica ottenuta per il 45% dal recupero di bottiglie di latte e per il 55% dalle tubature di scarto dell’edilizia. Nel complesso, questo prototipo è realizzato sfruttando per il 70% materiali riciclati e per il 95% riciclabili. L’attenzione per l’ambiente si è spinta così in là da inserire nelle portiere anteriori dei depuratori che filtrano l’aria già presente nell’abitacolo e (potenzialmente) quella intorno alla vettura per purificarla. Sono stati lasciati a vista nei pannelli rivestiti con innovative plastiche riflettenti e dai colori cangianti in base alla luce esterna per dare luminosità e vivacità. Rigorosamente nera, invece, la vernice della carrozzeria: sfrutta pigmenti di carbonio ottenuti dal recupero e dal trattamento della CO2 presente in atmosfera. Carbonio (in questo caso forgiato) che si ritrova anche negli archi dei passaruota e alla base delle fiancate. In plastica riciclata nera sono invece i copriruota, che hanno anche un’originale funzione aerodinamica: da fermi hanno alette aperte per smaltire il calore dei freni, mentre in marcia sopra i 10 km/h si chiudono per effetto di contrappesi mossi dalla forza centrifuga, così da ridurre le turbolenze. Al centro dei mozzi una “chicca”: la losanga Renault che resta sempre in verticale durante il rotolamento. Del resto, anche l’occhio vuole la sua parte…

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