Poteva essere l’erede della Montreal e delle SZ-RZ, le ultime sportive di razza legate alla migliore tradizione delle granturismo Alfa Romeo, e in molti l’hanno sperato quando, al Salone di Parigi del 1996 , viene presentata la concept Nuvola . Resterà, purtroppo, soltanto uno splendido esercizio e non coronerà una gamma che vedeva allora al vertice le berline 155 e 164 a trazione integrale o le non amatissime coupé GTV e Spider a trazione anteriore.
Il Centro Stile interno, quanto mai ricco di talenti come Walter de Silva, Wolfgang Egger e Filippo Perini , ha disegnato una coupé dalle dimensioni compatte (lunga 4,28 metri) e dal fascino straordinario che miscela sapientemente nei tratti riferimenti alla tradizione e scelte innovative. Nelle forme sinuose e aggressive si notano i richiami alle più belle Alfa Romeo del passato, dalla 8C 2900 degli anni Trenta alla 6C 2500 Villa d’Este, alle 1900 e Giulietta Sprint del dopoguerra.
Il lungo cofano anteriore termina con il classico scudetto e le bocche delle prese d’aria ai lati , mentre i piccoli fari sono raccolti in sei “gocce” che danno forte e moderna personalità al frontale. I passaruota accolgono pneumatici da 235/40 ZR con battistrada realizzato in esclusiva dalla Michelin e montati su cerchi in lega da 18 pollici che ricordano i petali aperti di un fiore. La parte posteriore è caratterizzata dall’ampio lunotto, con sottilissime luci orizzontali a diodi, e dai doppi tubi di scarico. Il colore, azzurro chiaro, del corpo vettura è in perfetta sintonia con il nome Nuvola, che vuole anche rendere omaggio a Tazio Nuvolari, il “Nivola” mantovano volante. All’interno, i due posti sono avvolti da una plancia, da un tunnel centrale e dai rivestimenti delle portiere praticamente senza soluzione di continuità fra loro, impreziositi dalla pelle pregiata. In evidenza il volante a tre razze con corona in legno e il pomello del cambio in metallo, oltre alla strumentazione ad elementi circolari, belle citazioni retrò.
D’altra parte, sotto l’abito di alta sartoria, la concept Alfa Romeo cela una altrettanto sofisticata tecnologia per quanto riguarda struttura, dinamica e meccanica. Niente scocca portante, ma un telaio “spaceframe” estremamente duttile e robusto , che consente modifiche per essere adattato a varie tipologie di auto: soluzione simile a quella usata ad esempio successivamente per un modello agli antipodi come la Fiat Multipla. Le sospensioni sono tutte indipendenti e i freni a disco autoventilanti con ABS, lo sterzo a cremagliera è servoassistito e la trazione è integrale permanente.
Un complesso ottimizzato in chiave granturismo per valorizzare al massimo le prestazioni del motore in posizione anteriore trasversale, il mitico V6 “Busso” da 2,5 litri, bialbero 24 valvole ad iniezione , qui con due turbocompressori, intercooler e doppio catalizzatore. A 6 marce il cambio e potenza di ben 304 cavalli per una velocità stimata di 280 chilometri orari e accelerazione da 0 a 100 in circa 5 secondi.
Potenziale avversaria scomoda per Porsche Carrera, Audi e BMW spinte, la Nuvola non avrà seguito produttivo e per un’Alfa Romeo di caratura paragonabile bisognerà attendere la 8C Competizione del 2007 , questa almeno costruita fino al 2010 in serie limitata.
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