Box: 4 funzioni in più, oltre a quella di garage - Cose di Casa

2022-11-15 16:36:36 By : Mr. Darcy Liu

Nelle case indipendenti, spesso il box può essere sfruttato anche per ricavare uno spazio lavanderia o dispensa, oppure, se dotato di finestra, anche una zona hobby oppure mini palestra.

Verità o leggenda, oltre Steve Jobs molti grandi imprenditori della storia più recente hanno iniziato la loro attività in un garage: Larry Page e Sergey Brin, William S. Harley, Bill Hewlett, Dave Packard e persino Walt Disney. Sicuramente si saranno ritagliati un piccolo angolo nel box dove progettare, costruire, sperimentare… Condividendo lo spazio con l’automobile di famiglia.

Se sufficientemente grande, il box di cui magari si è fatto finora uso solo come parcheggio dell’auto o che è stato considerato come deposito di oggetti inutilizzati può invece rivelarsi una risorsa e diventare un “angolo protetto” dove poter svolgere attività che non possono essere praticate nell’abitazione, quasi sempre per mancanza di spazio.

Si può dunque ripensare questa superficie per organizzarla al meglio, mantenendo la funzione principale, ma aggiungendone un’altra con qualche intervento, magari utilizzando lo spazio soprattutto in altezza.

Una porzione, infatti, può essere destinata a usi differenti: nei box delle case indipendenti, che si trovano alla quota di campagna e spesso sono dotati di finestre, o comunque possono essere aerati, c’è maggiore margine di libertà, mentre in condominio spesso non vi sono le condizioni per lo svolgimento di alcuna attività e sussistono diversi divieti, tra cui quelli finalizzati alla sicurezza e all’incolumità di cose e persone e quelli relativi alla garanzia della quiete della comunità. Di conseguenza, la scelta sarà limitata. Il box resta un ”ricovero per auto”. Pertanto ogni altro utilizzo deve essere guidato dal buon senso.

All’interno del box, i componenti dell’impianto elettrico (che deve essere a norma) vanno protetti contro il rischio di danneggiamento da parte del veicolo in movimento: interruttori e prese vanno a 115 da terra, e i cavi vanno incassati a parete o inseriti in canalizzazioni esterne, robuste e ben fissate.

Quanto è grande un box singolo? La dimensione minima consigliabile è 500 x 250 cm, anche se in città esistono box degli anni ’50 e ’60 più piccoli; una misura ottimale è 600 x 300 cm. L’altezza è di norma 240 cm. E il vano porta deve essere di almeno L 210 x H 200 cm.  Se nel box, oltre allo spazio utile per il parcheggio dell’auto, c’è la disponibilità di una metratura in più, ecco 4 esempi di come utilizzarla per altre 4 funzioni: 

Certo il box non può essere considerato un prolungamento della cucina ma vi può tranquillamente trovare posto una dispensa, anche solo un pensile, in cui riporre confezioni ben chiuse, che non temono l’umidità o gli sbalzi termici, e non a rischio di assorbimento di odori e aromi.

Per la dispensa, basta uno scaffale profondo 30 cm (1) o comunque compatto e modulare, che si adatta facilmente agli spazi. Per il congelatore (2) è necessaria una presa elettrica adeguata (in genere Schuko).

Per sfruttare bene lo spazio, la scaffalatura trova la collocazione ideale lungo la parete longitudinale. Essendo poco profonda, in genere 30/32 cm, non ingombra di fianco all’automobile. Mentre l’eventuale congelatore, che ha un volume più sporgente, conviene sistemarlo sul fondo del box. Si possono poi aggiungere ulteriori elementi (3) come i contenitori chiusi per la raccolta differenziata (ne esistono anche di impilabili) oppure strutture per riporre le bottiglie.

Per il pavimento è consigliabile un pratico e igienico gres porcellanato, con effetto legno per rendere l’ambiente più “domestico”.

Scaffale Ivar di Ikea (www.ikea.com) in legno, che si può trattare con olio o cera per aumentarne la resistenza. Nella configurazione della foto misura L 219 x P 30 x H 226 cm. Contenitori Sim Box di Bama (www.bamagroup.it)

Quando il box è collegato alla casa in modo diretto, può essere comodo dedicare parte dello spazio del garage a lavanderia. Quando possibile, è sempre molto pratico poter disporre anche di un lavandino, magari completo di lavatoio, oltre alla lavatrice e all’asciugatrice che incolonnate permettono di  guadagnare parecchi centimetri.

Se non ci sono, occorre predisporre gli impianti. Di solito una presa elettrica nel box è già prevista; bisogna verificare che sia adatta alla lavatrice, cioè da 16 ampere, e che sia nel punto esatto dove serve. In caso servissero modifiche, è indispensabile chiedere l’intervento di un elettricista abilitato. Più raro è trovare gli attacchi all’impianto idrico: un idraulico, con i necessari lavori di muratura, potrà prolungarli dall’abitazione o da un punto acqua in giardino. L’attrezzatura dipende dallo spazio e dalle esigenze. Con una composizione ad hoc (1), che integra anche vani per contenere e il lavatoio, si dispone di tutte le funzioni in poco spazio. Per una dotazione essenziale, invece, basta puntare su un elettrodomestico combinato standard (nel nostro esempio misura L 60 x P 58 x H 85 cm e garantisce una capacità di carico per la funzione lavaggio di 9 Kg, che si riducono a 6 per funzione di asciugatura). Servirà in più solo un mobile contenitore (2).

In laminato antigraffio, disponibile nei colori larice e bianco, la serie di elementi per la lavanderia Smart di Iperceramica (www.iperceramica.it) si compone a piacere.

Nel box si può realizzare la propria passione da bricoleur o da meccanico. Di solito non c’è la finestra, quindi il locale non è adatto alla permanenza di persone, per l’aeroilluminazione naturale il portone deve essere lasciato aperto durante lo svolgimento di qualsiasi attività.

Indispensabili: un robusto banco da lavoro-fulcro del “laboratorio” (1), una seduta (2), scaffalature o armadietti e cassettiere e, immancabile, un pannello attrezzato (3) con ganci per appendere praticamente tutto, scala compresa. Considerando lo spazio a disposizione. Per un allestimento basic ma più che sufficiente, basta una sola parete interamente libera, o parzialmente fino a 150/180 cm da terra, per applicare una boiserie superaccessoriata e, al centro o all’estremità verso il fondo del box, il piano d’appoggio (di L 120 x P 50/60 cm).

Attenzione alla posizione delle prese elettriche.

Se si dispone di maggiore spazio, è comodo un carrello porta utensili su ruote (4). Per gli attrezzi più ingombranti e per gli strumenti di pulizia, è utile un armadio alto, con serratura. Si può predisporre una pavimentazione resistente – la ceramica o le resine cementizie sono l’ideale – da sovrapporre al rivestimento esistente e facile da lavare.

Pannello forato misura L 120 x H 60 cm e il banco da lavoro da L 120 x P 60 cm. Set della Serie Lux di Obi (www.obi-italia.it)

Aeroilluminato in modo naturale, pulito e reso salubre, il box può diventare anche il luogo giusto anche per una mini palestra personale. Tanto più che molte delle attrezzature ginniche domestiche sono compatte e, addirittura, pieghevoli per essere riposte facilmente e in poco spazio.

Le attrezzature desiderate (dal bench multiuso al vogatore, dal tapis roulant alla bike) nel nostro esempio trovano posto in fondo al box. La larghezza di 200 cm dell’area dedicata alla palestra permette di tenerne una aperta da utilizzare sul posto, oppure due affiancate (1), ma da spostare al centro al momento dell’utilizzo. La parete lunga è sfruttabile con una spalliera oppure con una struttura attrezzata (2) con seduta e ganci, quasi come un vero e proprio spogliatoio. Per ottenere il massimo comfort, si può anche prevedere un lavabo portatile (3) con serbatoio d’acqua e contenitore per lo scarico nella parte sottostante, che non richiede il collegamento all’impianto idrico. Dettaglio non trascurabile è il pavimento: indicato un granulato in gomma che è antiscivolo anche se bagnato, oltre che efficace ammortizzazione di pesi e rumori.

Cyclette Essential 2 di Domyos (www.decathlon.it). In polipropilene, con superficie antiscivolo, piastrella di Leroy Merlin (www.leroymerlin.it) da posare a incastro.