Orto in balcone in città: come proteggere le piante dagli inquinanti - Tiscali Ambiente

2022-11-15 16:47:00 By : Mr. Russell zheng

Coltivare un orto in balcone è un’attività davvero appagante e, soprattutto, amica dell’ambiente: la possibilità di autoprodurre dei gustosi ortaggi, praticamente “a metro zero”, riduce sensibilmente il nostro impatto in termini di emissioni. Ed è anche per questo che ho deciso di partecipare come testimonial alla campagna “Mettiamo radici per il futuro“, un’iniziativa voluta dalla Regione Emilia Romagna per promuovere la piantumazione di ben 4.5 milioni di alberi entro il 2024. E se piantare nuove varietà, che siano ortaggi o alberi, è così importante per l’ambiente, perché non partire dal terrazzo di casa?In un precedente articolo vi ho fornito alcuni consigli per realizzare un piccolo spazio coltivato in balcone o in terrazza, ma che fare se si vive in città? Sì, perché abitare in contesti urbani molto trafficati espone a svariati inquinanti atmosferici che, in assenza di protezioni, verranno assorbiti dalle piante che andremo a coltivare.

Smog e inquinamento non devono però rappresentare un ostacolo insormontabile al nostro desiderio di avviare una piccola autoproduzione di verdure, ortaggi e tante altre prelibatezze. Serve solo qualche accortezza in più: di seguito, i miei consigli per proteggere le coltivazioni dagli inquinanti.

Nonostante molte città si stiano impegnando a rendere i contesti urbani più salubri, limitando il traffico e moltiplicando le aree verdi, il problema dello smog e degli altri inquinanti rimane purtroppo ancora grave. Vivendo in città siamo ogni giorno sottoposti ai gas di scarico dei mezzi di trasporto, ai fumi rilasciati dagli impianti di riscaldamento, dal particolato generato dalle più svariate fonti, a cui si aggiungono le contaminazioni da plastica, vernici e solventi. Tutti elementi a cui non siamo sottoposti soltanto noi umani, ma anche la vegetazione che cresce in un contesto cittadino.

Come facile intuire, un orto coltivato in città presenta dei rischi maggiori rispetto a un appezzamento di terra in aperta campagna. Questo perché molti degli inquinanti si depositano sul terreno, e vengono quindi poi assorbiti dagli ortaggi, altri invece contaminano le piante attraverso le loro parti aeree, come foglie e fusti. Nel dettaglio, le verdure sarebbero esposte a:

Come ho già spiegato, coltivare un orto in balcone in un contesto urbanizzato significa esporre le nostre coltivazioni a inquinanti potenzialmente dannosi. Ma i rischi non sono uguali per tutti, anche all’interno della stessa città. Bisogna quindi valutare:

Fortunatamente vi sono alcuni stratagemmi che permettono di proteggere il nostro orto cittadino. Si tratta sostanzialmente di barriere che fisicamente bloccano smog e inquinanti, di due tipologie diverse: scopriamole insieme.

Per chi ha la possibilità di approfittare di spazi importanti, come ad esempio una grande terrazza, il mio consiglio è quello di scegliere delle barriere “vive”, ovvero vegetali. Si tratta sostanzialmente di siepi, dalle foglie molto spesse, che circondando tutta l’area coltivata, proteggendola.Perché scegliere barriere vegetali? Per crescere rigogliosi e sani, gli ortaggi e il terreno devono approfittare di una buona circolazione dell’aria. Questo anche per sfavorire l’apparizione di muffe o la proliferazione dei parassiti. Poter approfittare di una fitta barriera verde, come una siepe, garantisce la circolazione dell’aria trattenendo però gli inquinanti sulla porzione esterna. Soprattutto se si scelgono coperture vegetali di lauroceraso, bosso o alloro che, già per loro natura, assorbono parte degli inquinanti atmosferici.

Chi invece ha a disposizione solo spazi ridotti, dovrà scegliere delle barriere chiuse per perimetrare l’orto in balcone. Normalmente si usa il plexiglas, poiché duraturo ed efficace per bloccare fisicamente ogni inquinante, ma anche il legno, purché sufficientemente spesso e poco poroso.Le barriere dovranno coprire almeno tre lati dell’orto in balcone, con un’altezza di un metro e mezzo oppure a seconda delle varietà che si andranno a seminare. Il lato superiore potrà però rimanere aperto, per favorire l’irrorazione solare e la circolazione dell’aria.

Vi sono poi altre strategie che ci aiuteranno a rendere il nostro orto cittadino ancora più sicuro:

Ma come capire se le nostre protezioni hanno avuto l’effetto sperato? Basta raccogliere qualche ortaggio campione e portarlo nei laboratori d’analisi cittadini: con una piccola spesa si potrà verificare l’eventuale presenza di sostanze inquinanti sopra i limiti di legge.Non rinunciamo quindi al desiderio di produrre gustosi alimenti a “metro zero”, anche in città: con le dovute precauzioni, e un po’ di esperienza sul campo, saranno protette da smog, particolato e altri composti nocivi!

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