Una Guest House a Roma firmata P+R+V

2022-11-15 16:49:57 By : Mr. Alvin Huang

Giocando con i colori e le pavimentazioni, P+R+V reinterpreta il tema dell’accoglienza proponendo un concept in bilico tra tradizione e innovazione

“Vorremmo trasformare una vecchia casa di Trastevere in una moderna guest house”. Con queste premesse, a dicembre del 2020 (prima dell’era Covid), le proprietarie di un’unità immobiliare situata nel cuore del celebre rione romano ne hanno affidato il progetto di ristrutturazione allo studio P+R+V. Obiettivo: restituire una seconda vita alla vecchia struttura abitativa convertendola in un appartamento carico di charme e design da destinare all’accoglienza di turisti e viaggiatori. Una richiesta che i progettisti hanno accolto con entusiasmo suggerendo al contempo di preservare lo spirito della location, il suo carattere e la particolarità del contesto, in netta opposizione alla dilagante gentrification che, secondo loro, sta progressivamente cancellando l’anima popolare e la schietta genuinità del quartiere, trasformando le unità abitative in “corpi estranei” al tessuto edilizio e sociale.

Un programma di intenti coraggioso che inizialmente ha assunto le sembianze di una vera e propria sfida vista la vetustà dell’impianto planimetrico, caratterizzato da una labirintica e tortuosa distribuzione di ambienti che aveva però il merito di aprirsi come per incanto in un inatteso e raccolto balconcino annidato all’interno di una chiostrina. Un insperato punto di forza, insieme a una bellissima pavimentazione in cementine e graniglie multicolor che sono poi diventate il motivo centrale dell’intervento di restyling. Puntando sulla loro forza espressiva, lo studio P+R+V ha deciso di promuoverle protagoniste assolute della scena trasformandole in matrice di ispirazione per le scelte cromatiche e linguistiche alla base del progetto. Il rosso, l’avorio, il nero e una calda tonalità di grigio tendente al fango sono diventate così le linee guida della composizione, da declinare nei vari ambienti: camera da letto, suite con bagno affacciata sul balconcino, secondo bagno e zona living dotata di una mini kitchen.

L’articolata configurazione dell’impianto originario è stata sciolta in un assetto più fluido che ha mantenuto come unico elemento di distribuzione l’ingresso, su cui si aprono le tre porte originali di accesso ai tre vani principali. Sullo sfondo un pannello scorrevole integrato con una libreria cela l’accesso a uno dei due bagni obbligatoriamente dislocato in quella posizione per preservare la bellezza dei pavimenti originali ed evitarne la demolizione. Pensato come un elemento di decoro dissimula la sua funzione attraverso un gioco grafico di linee e colori.

La suite, di proporzioni ampie e spaziose, consente l’accesso al suggestivo balcone. È organizzata in modo da lasciare libera la visuale verso il piccolo ma prezioso spazio esterno concentrando la vera e propria zona letto in posizione più riservata. La testiera del letto, realizzata a spessore e rivestita in ceramica, è appositamente studiata per ospitare e al tempo stesso nascondere il passaggio degli impianti del bagno, il cui accesso è schermato da una “tenda” in lamiera ondulata laccata che da una parte filtra la visuale della porta scorrevole mentre dall’altra prende le forme di una funzionale scaffalatura a giorno.

La sala da bagno di pertinenza della suite, ricavata al posto della vecchia cucina e dotata di un grande affaccio verso il balcone, è caratterizzata dalla scacchiera bicolore della pavimentazione in graniglia che gioca con i toni del rosso e dell’avorio, enfatizzati dal total white dei rivestimenti in ceramica. L’unica nota di contrasto cromatico è affidata ai profilati in ferro neri dell’ampia finestra che contaminano l’atmosfera dell’ambiente con l’essenziale rigore dello stile industriale.

La seconda camera da letto replica lo stesso motivo in ceramica della testiera, proposto però in una nuance differente. Gli arredi di entrambe le stanze, essenziali e ridotti al minimo, includono comodini, scrivanie e guardaroba a vista. Sono stati tutti progettati su misura all’insegna di un interior design integrale incentrato sugli aspetti ergonomici, funzionali e formali degli ambienti. Realizzati in multistrato di legno e rivestiti in laminato colorato sono pensati per adattarsi alle esigenze degli abitanti che usufruiranno di quegli spazi.

Stile basico anche per il soggiorno, ambiente multitasking destinato alla socialità in cui trova posto anche un piccolo angolo cottura. È distinto in due mini aree funzionali: la zona prettamente tecnica, con i fuochi e gli elettrodomestici, realizzata in acciaio inox e la “zona lavaggio” caratterizzata da un lavello in marmo che rievoca i caratteristici acquai delle vecchie cucine. E’ montato su un’essenziale struttura in ferro laccato nero e addossato a una parete rivestita con piastrelline bianche e nere di ceramica lucida, tagliata orizzontalmente da una lineare mensola in grigliato keller smaltata di rosso che funge da scolapiatti. Completano la composizione un tavolo dal design minimale, corredato da sgabelli, e una credenza contenitore ad ante scorrevoli.

La guest house, completata in pieno periodo di pandemia, è al momento stata concessa in locazione come abitazione privata, in attesa di esprimere al meglio la sua vera vocazione: accogliere al suo interno tutti i turisti italiani e stranieri amanti di Trastevere e del buon design.